L'intervento si focalizza sulle differenze giuridiche tra prestito dei libri cartacei e c.d. digital lending. Il concetto di prestito si riconnette, nel diritto d'autore tradizionale, a una serie di libertà del lettore legate, in particolare (ma non solo), al contesto del prestito gratuito (per il lettore) effettuato dalle biblioteche. Nel nuovo scenario del digital lending di ebooks, sono immaginabili molti vantaggi per il lettore, ma la libertà e la gratuità sembrano destinate a essere fortemente compresse o, addirittura azzerate. Il controllo rigido e accentrato dell'informazione digitale è attuato mediante la convergenza di strumenti legislativi, contrattuali (licenza) e tecnologici (DRM). L'idea di fondo del nuovo mercato degli ebooks è quella già sperimentata, con alterne fortune, in altri campi della produzione culturale (musica, cinema): ad ogni fruizione deve corrispondere il pagamento di un prezzo. Può questo scenario conciliarsi con la libertà di lettura? Quale ruolo avranno le biblioteche in questo nuovo mondo economico e giuridico?